N° 24719 - 08/05/2014 23:59 - Stampa - -

DISCUSSIONE DELLA SETTIMANA

Obbligo di POS per i professionisti: strumento utile o inutile vessazione?

A sentir parlare i rappresentanti delle libere professioni tecniche siamo certamente propensi verso la seconda ipotesi. Dopo, infatti, la stangata del TAR che ha rigettato il ricorso presentato dal Consiglio Nazionale degli Architetti, Pianificatori, Paesaggisti e Conservatori per la sospensione dell’obbligo previsto dal 30 giugno 2014 di accettare i pagamenti col POS per importi superiori a 30 euro (leggi news), è arrivato il commento, duro, della Rete delle Professioni Tecniche.

 “In seguito a questo pronunciamento del TAR – ha affermato il Coordinatore della Rete delle Professioni Tecniche Armando Zambrano – l’obbligo di accettare pagamenti col POS verrà esteso a tutti i professionisti, indipendentemente dai livelli di reddito e dalla tipologia di clientela. Questo si tradurrà in un onere annuale di almeno 150 euro solo per disporre del dispositivo necessario a gestire i pagamenti. Un ulteriore inaccettabile aggravio per i professionisti”.

 

“E’ singolare – prosegue Zambrano – che proprio nel momento in cui il Governo decide di mettere 80 euro al mese nelle tasche dei lavoratori dipendenti, venga consentita una misura vessatoria nei confronti dei professionisti. Una categoria che, ancora una volta, risulta fortemente penalizzata”.

“Noi – aggiunge Zambrano – siamo sempre stati favorevoli alla tracciabilità delle transazioni. Ma questa deve essere conseguita senza oneri aggiuntivi a carico dei professionisti. Già ora, nella stragrande maggioranza dei casi, le transazioni tra i professionisti tecnici e i clienti, vista l’entità degli importi, avvengono con strumenti come i bonifici bancari che, oltre a garantire la massima trasparenza, costano anche meno”.

“Comunque – ha concluso il coordinatore della RTP – la battaglia continua. Alla fine riusciremo a dimostrare il carattere vessatorio di un provvedimento che, all’atto pratico, si tradurrà nel solito intollerabile regalo al sistema bancario”.

Si prevedono, dunque, nuovi capitoli e spunti giornalistici da parte dei rappresentanti delle professioni tecniche nazionali, anche se rileviamo come negli anni gli stessi non siano mai riusciti a far valere i diritti dei loro iscritti. Quello del POS è, infatti, solo l’ultimo tassello in ordine temporale che si aggiunge ad un puzzle già ben definito dove i liberi professionisti hanno perso il loro ruolo. Ci chiediamo, dunque, cosa si possa fare per rilanciare realmente le libere professioni.

A cura di Ilenia Cicirello