N° 24744 - 10/05/2014 16:20 - Stampa - -

DISCUSSIONE DELLA SETTIMANA

Lupi ai progettisti: ‘"la Pubblica amministrazione torni ad avere funzioni di indirizzo e controllo"

Le Professioni Tecniche chiedono di limitare la progettazione interna della PA e aprire le gare ai piccoli studi

di Rossella Calabrese

Così come hanno fatto le professioni tecniche, anche il comparto pubblico deve fare rete. La riforma dei lavori pubblici rappresenta un’opportunità per il sistema Paese, che la Pubblica Amministrazione deve cogliere tornando ad esercitare le funzioni di La Pubblica amministrazione torni ad avere funzioni di indirizzo e controllo’, così il Ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Maurizio Lupi, all’incontro “Sviluppo e occupazione, gli obiettivi della riforma dei lavori pubblici”, organizzato ieri a Roma dalla Rete delle Professioni Tecniche (RPT) per presentare le proposte di modifica del Codice degli appalti.

 

Le parole del Ministro Lupi sono state accolte con estrema soddisfazione dall’OICE, l’Associazione delle società di ingegneria e architettura aderente a Confindustria. Per la Presidente Patrizia Lotti, le dichiarazioni del Ministro sulla necessità di esternalizzare l’attività di progettazione e fermare la progettazione interna della P.A. sono una assoluta e positiva novità che accoglie quanto l’OICE propone da tanti anni.

“Riformare il ruolo della Pubblica Amministrazione, che deve essere centrata sulla fase di studio e programmazione degli interventi e sul controllo, è un nostro refrain da almeno 15 anni – ha detto Lotti -, da quando già era evidente che per migliorare la qualità del progetto risultava antistorico, antieconomico e controproducente puntare sul rafforzamento degli uffici tecnici interni”.

Secondo l’OICE “è fondamentale che la Pubblica Amministrazione si attrezzi per garantire e verificare la qualità del progetto e le modalità di esecuzione dei lavori, difendendo il progetto che ha approvato e messo in gara lei stessa, assicurando che sia realizzato nei tempi e nei costi preventivati, come un vero proprio project manager”.

 

Sul concetto di rete si è soffermato anche Ermete Realacci, Presidente della Commissione Ambiente, Territorio e Lavori Pubblici della Camera. “È opportuno – ha sottolineato – creare un’infrastruttura dei saperi diffusa, in modo da decidere in maniera più oculata anche su quali opere effettivamente investire”.

 

Armando Zambrano, presidente della RPT è intervenuto sul tema dell’esclusione dei piccoli studi dalle gare: “vogliamo aprire il mercato dei lavori pubblici – ha detto – rimuovendo le regole attuali che impediscono l’accesso alle gare ai giovani ed ai meno giovani che non siano in possesso di strutture professionali di notevoli dimensioni, oltre a garantire una maggiore trasparenza per l’affidamento di servizi di architettura e ingegneria con procedure di selezione più controllate”. Come rilevato dall’Agenzia delle Entrate circa un anno fa, ad oggi, più del 97% dei professionisti è escluso dalle gare per l’affidamento dei servizi di progettazione.

La richiesta di aprire il mercato, assicurando i principi di trasparenza, in aiuto ai professionisti più giovani e meno strutturati, insieme alle altre proposte, è contenuta nel Documento della RPT, che si inserisce nel processo di allineamento della normativa nazionale alla nuova Direttiva Appalti, approvata lo scorso 15 gennaio, e che dovrà essere recepita dagli stati membri entro i prossimi due anni.

“Esprimo soddisfazione – ha detto Rino La Mendola, Consiglio Nazionale Architetti Pianificatori Paesaggisti Conservatori – in quanto l’Autorità per la Vigilanza sui Contratti Pubblici ha accettato il principio da noi espresso secondo il quale occorre eliminare il contrasto oggi esistente tra norme di rango diverso. Una situazione che sta bloccando il mercato degli operatori economici rispetto al quale ci aspettiamo una determina chiara da parte dell’Autorità”. Un ambito, questo, in cui si ritiene doveroso compiere ulteriori sforzi per regolamentare in maniera più chiara ed efficace anche ruoli e diritti del singolo professionista.

Anche l’OICE ha messo a punto le sue proposte di riforma del Codice, che illustrerà nel Convegno annuale programmato per il 5 giugno a Roma: “Di questa positiva e fondamentale novità avremo senz’altro modo di parlare con il Ministro Lupi durante il nostro Convegno annuale, che vorrà evidenziare come l’ingegneria e l’architettura possano essere un formidabile strumento di sviluppo e di traino per tutta la filiera delle costruzioni e in generale per rendere più efficiente ed efficace il sistema”.