N° 22780 - 13/11/2013 10:48 - Stampa - -

COMUNICATI E ANNUNCI DAGLI ENTI PUBBLICI

Professionisti e partite Iva: ecco i "proletari" del III millennio

I nuovi proletari. Se nel XIX secolo furono i lavoratori dipendenti (operai alla catena di montaggio del fordismo) ad essere sfruttati con salari da fame, all’alba del XXI secolo sono i professionisti (avvocati, architetti, periti, archeologi), lavoratori autonomi a diventare i nuovi poveri.

 «Un processo inarrestabile di proletarizzazione dei ceti professionali», come la definisce Cesare Damiano. L’analisi del professor Patrizio De Nicola della Sapienza di Roma su dati Inps e Istat non ammette repliche. Il reddito medio dei 1 milione 682 mila iscritti alla gestione Separata, a cui versano i loro contributi le partite Iva e co.co.pro., nel 2012 è stato 18.073 euro. Ma su questa media pesa la categoria “ricca” degli amministratori (sindaci di società, ecc.) che hanno un reddito medio di quasi 37mila euro. Se poi si passa dal reddito lordo a quello disponibile, la disparità con i lavoratori dipendenti aumenta ancora di più. Continua

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