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Partita IVA liberi professionisti: quando è obbligatoria?

Inserito da admin Il aprile 11, 2015 @ 4:00 pm | Commenti disabilitati

Un dipendente di azienda pubblica o privata che venisse chiamato saltuariamente a svolgere atti di libera professione per cui si richiede la iscrizione ad un albo profesionale, può rilasciare una ricevuta per prestazione occasionale o é obbligato ad aprire comunque una partita IVA, anche se l’importo della prestazione fosse minore dei limiti consentiti per il rilascio della sola ricevuta per prestazione occasionale?

I liberi professionisti iscritti all’albo che contestualmente all’attività principale svolgono un secondo lavoro dipendente attinente però alla attività professionale che richiedela iscrizone a sdun albo, devono obbligatoriamente aprire la partita IVA.

Il Ministero dell’Economia e delle Finanze con nota del 25 febbraio 2015, prot. n. 4594 ha chiarito che solo impropriamente queste attività collaterali si fanno rientrare nella collaborazioni “occasionali”.

Il caso di specie riguardava un soggetto iscritto all’ albo degli ingegneri e contestualmente titolare di un rapporto di lavoro dipendente con un ente pubblico.

La nota rappresenta quindi una risposta a un documento firmato dal Centro studi del Consiglio nazionale degli ingegneri sulle prestazioni occasionali di professionisti iscritti ad albi.

Ecco dunque quanto stabilito in tema di liberi professionisti e partita IVA obbligatoria.

Il Ministero ha precisato nella nota de qua che, qualora l’attività svolta dal soggetto rientri tra leattività tipiche della professione per il cui esercizio è appunto avvenuta l’iscrizione all’albo, i compensi relativi vanno considerati alla stregua di redditi di lavoro autonomo, con conseguente soggezione integrale degli stessi alla disciplina ad hoc. Questo a prescindere dalla durata del rapporto professionale o dall’entità del corrispettivo.

La nota rappresenta un precedente importante a cui far riferimento per casi analoghi, non rari.

La pronuncia del Ministero dell’Economia e delle Finanze riesce finalmente a fare chiarezza su una questione border line che spesso ha lasciato spazio a comportamenti al limite della legittimità.

A tutti i liberi professionisti in questa situazione quindi viene imposta espressamente l’apertura di una partita IVA.

Il riferimento del Mef si collega a due note diramate dal Cni: la prima (n. 488 del novembre 2014) rappresenta un approfondimento sulle cosiddette prestazioni occasionali rese da quei professionisti per i quali l’attività professionale rappresenti un surplus rispetto una primaria attività lavorativa legata a rapporti di lavoro subordinato in qualità di dipendenti pubblici o privati; la seconda (n. 31/2015) è in risposta alle numerose richieste di chiarimento ricevute dal Consiglio nazionale.


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